"SIMONE VITALE" 

DEDICATA A SIMONE

       

Quattordici e trenta, si parte tra poco,

inizia la sfida ma è solo un gioco.

Folla ai cancelli e spalti gremiti

per un gioco antico con moderni miti.

Tripudio di cori, bandiere e vessilli,

s'odono assordanti di tromba gli squilli;

 

e s'intravede lontano nel sottopassaggio

il divin codino del divin Baggio.

Un dubbio mi assale, ma no sono certo!

E' lui! E' il mio idolo! E' proprio Roberto!

 

Sfiora il terreno, incrocia le dita,

si segna di croce per la partita.

Di sole o di luna fulgido raggio

illumina il gioco, infonde coraggio;

incita la squadra alla viva contesa vibrano i cuori,

fremente è l'attesa.

 

Ma mentre folleggia l'erede di Achille

c'è chi non gioca e non fa faville;

chi tutto chiude con un salto nel vuoto,

chi con un colpo sparato nel cuore.

Edo e Diba non sono in partita,

traditi dal calcio hanno detto no alla vita.

 

Ma mentre folleggia l'erede di Achille

gira armato un grosso imbecille;

affonda la lama, ignora la partita,

vince l'infame e si perde una vita.

 

Ma mentre folleggia l'erede di Achille

c'è chi rallenta e non và più a mille;

non salti gioiosi né corse sulle ali

ma lunghe degenze in tanti ospedali;

maledetto destino che bara in partita,

prima lo illude poi gli nega la vita.

 

Ma mentre folleggia l'erede di Achille

l'orrido branco fa fuoco e faville;

affronta la sorte l'audace tritone,

accorre in aiuto e paga pegno d'amore;

lontano è l'eco della partita

quando il dio Vulcano spegne la vita.

 

Ma mentre folleggia l'erede di Achille

scoppiano bombe e fanno scintille;

c'è una battaglia non una partita

qui si combatte per salvare la vita.

 

                              Emilio Terlizzi 

 

 

Redatto e pubblicato il:

10/06/03

Ultimo aggiornamento il:

25/05/04
Tratto da http://web.tiscali.it/simonevitale/page9.html con il consenso di Giovanni Vitale